martedì 26 febbraio 2013

El Dia de la Bestia di Alex de la Iglesia


     L'apocalisse secondo Alex de la Iglesia: LSD, pretini maldestri e presentatori tv truffaldini


La Trama
Durante la vigilia di Natale, in una Madrid livida e attraversata da presagi apocalittici, un pretino di campagna (Álex Angulo) si aggira spaesato cercando in tutti i modi di fare del male. Il suo scopo è quello di venire in contatto con il diavolo per cercare di scongiurare la nascita dell'anticristo. Nella sua missione il sacerdote verrà aiutato da un tassista tossico e metallaro (Santiago Segura) e da un sedicente investigatore dell'occulto da talk show (Armando De Razza).
In un susseguirsi di maldestri tentativi di peccare, sacrifici umani malriusciti e allucinanti visioni, i tre novelli "Re Magi" si troveranno invischiati in un avventura dalle tinte sulfuree...

Il Regista
La caratteristica che contraddistingue il regista spagnolo Alex de la Iglesia è senz'altro il suo peculiare humour nero: spesso le sue pellicole assumono tinte grottesche, i suoi personaggi difficilmente si andranno a incasellare negli stereotipo predefiniti dal cinema. Il lungometraggio d'esordio di De la Iglesia, Accion Mutante è una sorta di manifesto di quello che sarà il suo cinema: irriverente, eccessivo, carico di una violenza così feroce da essere parodistica, dotato di un cinismo così marcato da risultare quasi comico a tratti. Non per niente a produrre Accion Mutante sarà Pedro Almodovar, un regista che di eccessi se ne intende.
Con El dia de la Bestia, de la Iglesia inserisce i suoi stilemi nel genere horror riuscendo nella non facile impresa di mediare efficacemente l'elemento comico e quello orrorifico. La carriera di de la Iglesia prosegue poi con una serie di film efficacissimi, sempre fedeli al suo stile corrosivo.
Unico "incidente di percorso" è Oxford Murders, compunto thriller d'ambientazione americana in cui si stenta a riconoscere la mano del regista. De la Iglesia si rifà alla grande con il suo lavoro successivo, La Ballata dell'amore e dell'odio, racconto grottesco di due clown che si contendono una ragazza nella Spagna franchista.

Alex de la Iglesia


Il Cast
Ad interpretare il timido prete che ha il compito di scongiurare l'apocalisse troviamo Álex Angulo, attore spagnolo con una lunga carriera che può vantare collaborazioni con registi come Pedro Almodovar e Guillermo del Toro, oltre ad aver partecipato al primo lungometraggio di de la Iglesia, Accion Mutante. Angulo ci regala un personaggio impacciato, comico nel suo estremo candore. Il regista e attore Santiago Segura interpreta il metallaro che aiuterà il pretino nella sua missione, un personaggio che evita di porsi domande e si butta a capofitto capendo ben poco e pasticciando molto.
Il terzo dei "re magi" è interpretato da Armando de Razza, attore italiano dalla carriera molto curiosa. De Razza, attore teatrale, intraprende la carriera televisiva con Renzo Arbore interpretando caricature di cantanti spagnoli e francesi. Dopo alcuni album umoristici e la partecipazione al festival di San Remo, De Razza si dedica al cinema partecipando a film come Il Siero della vanità, Olè e Il Senso della farfalla.
In un piccolo ruolo troviamo una Maria Grazia Cucinotta alle prime armi.

Il "professor" Cavan, il timido prete e il metallaro sballato
Scene Cult
La rivelazione di come avverrà l'apocalisse ad uno sbigottito addetto alla sicurezza di un grande magazzino; Il rito di evocazione demoniaca a base di LSD fatto dai tre aspiranti Re Magi.

Personaggi Cult
I tre protagonisti: il pretino che cerca la dannazione, il metallaro trucido e disponibilissimo e il presentatore tv truffaldino.

...e Quindi?
El dia de la Bestia è un film di de la Iglesia al cento per cento: dotato di un umorismo cinico e estremo, grottesco, in costante bilico fra la parodia e il film dell'orrore vero e proprio.
Il suo essere a tratti comico e a tratti angoscioso (soprattutto nell'incalzante seconda parte) fa di El dia de la Bestia un film con un atmosfera unica gravida di minaccia ma al tempo stesso molto divertente.

Le ultime parole famose 
"Marcisci all'inferno!"
Il sacerdote confessando un moribondo


venerdì 1 febbraio 2013

Dopo Mezzanotte di Davide Ferrario


                                             Il cinema muto come stile di vita



La Trama
Il taciturno Martino (Giorgio Pasotti) lavora come custode notturno del Museo Nazionale del Cinema e nella sua vita ci sono due grandi passioni. Una è il cinema di cui lui ha una visione del tutto peculiare molto legata alle origini. Amanda è l'altra passione di Martino. Amanda (Francesca Inaudi), delusa dalla sua vita e insoddisfatta del suo rapporto mordi e fuggi con il suo ragazzo, lavora in un fast food dove Martino passa ogni sera. Il fidanzato di Amanda, l'Angelo (Fabio Troiano) di mestiere fa il ladro d'auto e la sua idea di relazione, fugace e occasionale, non coincide con quella della sua fidanzata. Amanda esasperata dalle continue vessazioni del suo capo gli scaraventa per errore dell'olio bollente addosso e fugge via finendo per rifugiarsi all'interno del museo del cinema. La vita solitaria di Martino verrà sconvolta dall'arrivo di Amanda che a sua volta si troverà a dover scegliere tra lui e l'Angelo.

Il Regista
Dietro la macchina da presa troviamo Davide Ferrario, regista, sceneggiatore e scrittore che prima di approdare al cinema scriveva sulla rivista Cineforum.
Ferrario si alterna tra film e documentari e anche le sue pellicole di "finzione" trovano spesso ispirazione in fatti reali o in contesti sociali esistenti.
Con Dopo Mezzanotte, Ferrario mette in luce il suo amore per il Cinema dei Lumiere e per le comiche di Buster Keaton.

Il Cast
Giorgio Pasotti interpreta Martino, un personaggio quasi da comica del muto: taciturno, timidissimo, impacciato che comunica principalmente con gli occhi e con il corpo. Martino è un anacronismo vivente legato a un mondo che non esiste più o che molto probabilmente non è mai esistito. Pasotti offre una delle sue interpretazioni migliori dimostrando di saper essere espressivo anche a prescindere dalla voce. Nei panni di Amanda troviamo Francesca Inaudi che ritrae una ragazza disillusa ma non incattivita che lotta per sopravvivere e per trovare una briciola di felicità, come ce ne sono tante. Il terzo componente dell'insolito triangolo amoroso è L'Angelo un personaggio sornione e sopra le righe, interpretato da Fabio Troiano. Nell'inedito ruolo di voce narrante troviamo Silvio Orlando, efficace e ironico.

L'incontro fra Martino e Amanda


Colonna Sonora
Dopo Mezzanotte si distingue per una particolarissima colonna sonora in cui troviamo brani de la Banda Ionica, un gruppo che utilizza le marce e le composizioni che accompagnano le processioni religiose. La colonna sonora è arricchita anche dalla partecipazione di Fabio Bravovero, membro fondatore dei Mau Mau. A completare l'aspetto musicale c'è Daniele Sepe, musicista partenopeo con un particolarissimo stile che fonde diversi generi in un atteggiamento che ricorda molto da vicino l'ironia e l'istrionismo di Frank Zappa.
Inaspettato un Ricominciamo di Adriano Pappalardo, utilizzato in modo spiritoso.

Scene Cult
Il film che Martino mostra ad Amanda. Il finale "Chapliniano"



Personaggi Cult
Martino, custode notturno del museo del cinema e novello Buster Keaton.

...e Quindi?
Dopo Mezzanotte è un film che vive di una dimensione tutta sua, a metà strada tra il cinema moderno e quello muto delle origini e i personaggi, seppure ben concepiti e recitati faticano a trovare una loro dimensione. Dopo Mezzanotte soffre di un eccessiva disomogeneità della narrazione in quanto non ci viene offerto un racconto fluido e continuo ma una serie di "cornici", una serie di quadretti in cui si cerca di delineare suggestioni e sensazioni, a volte non riuscendoci.
Davide Ferrario realizza un film sul cinema, dipingendo dei personaggi interessanti cui avrebbe giovato un po' d'approfondimento in più. In conclusione, non un brutto film ma un film piacevole ma mancante di quel qualcosa che ne avrebbe fatto una pellicola di culto.

Le Ultime parole famose
"La Mole Antonelliana è l'edificio più famoso di Torino, lo hanno anche messo sulle nuove monete ma sugli spiccioli da due centesimi per cui non si capisce se i torinesi debbano essere contenti o incazzati"
il Narratore Silvio Orlando introducendo il luogo dove si svolgerà la storia